Evviva, alleluja: la Fiorentina ha vinto una partita di Serie A. La prima, dopo sedici giornate di astinenza totale, di pareggi mosci e sconfitte umilianti che facevano sembrare il Verona una corazzata. E come l’ha vinta? Con un sontuoso 5-1 all’Udinese, in una serata che passerà alla storia come “la notte in cui Babbo Natale indossava la maglia numero 40 dei friulani”. Maduka Okoye, infatti, al minuto 7 decide di fare il gesto più generoso dell’anno: esce dall’area come un ciclista ubriaco in contromano, travolge Moise Kean lanciato a rete e, per non farsi mancare nulla, raccoglie il pallone con le mani fuori dai sedici metri. Rosso diretto, ovazione del Franchi, e l’Udinese resta in dieci. Da quel momento è stato un massacro sportivo, una lezione di cinismo agevolato, un tiro al piccione con i friulani nel ruolo di anatre zoppe.Precisi come un bilancio Commisso in epoca di plusvalenze. La viola si schiera con De Gea; Pongracic, Comuzzo, Ranieri; Dodô, Mandragora, Fagioli, Ndour, Parisi; Gudmundsson e Kean. Nell’ Udinese Okoye, Kristensen, Kabasele, Solet; Zanoli, Piotrowski, Karlstrom, Ekkelenkamp, Bertola; Zaniolo e Davis. Arbitra l’incontro Maurizio Mariani, che estrae il cartellino con la velocità di un pistolero western. Dentro Sava, tra i pali friulani dopo pochi minuti e la partita diventa un allenamento a porte aperte con finale a sorpresa. Al 21’ punizione dal limite, Fagioli tocca per Mandragora che spara un sinistro deviato e fa 1-0. Il buon Rolando, gladiatore instancabile, esulta come se avesse vinto lo Scudetto. Gudmundsson, l’islandese che sembra sempre uscito da un videoclip indie, centra un palo al 20’ ma al 42’ si inventa un destro all’incrocio su assist di Dodô: 2-0, e il Franchi inizia a credere ai miracoli. Al 45’+5’ Cher Ndour – sì, proprio lui, il ragazzo che fino a ieri sembrava un turista perso allo stadio – incorna su cross di Fagioli: 3-0 all’intervallo. Tre gol in 45 minuti contro una squadra in dieci: roba che nemmeno nelle partitelle del giovedì tra impiegati.Ripresa? Solo accademia viola, con l’Udinese che prova a salvare la faccia ma riesce solo a rendere il passivo meno umiliante. Al 56’ Parisi – il migliore in campo, un trattore sulla sinistra – parte in coast to coast, palo interno, e Kean (sì, quello scomparso da ottobre) mette dentro a porta vuota: 4-0. Al 66’ Solet accorcia con un destro a giro da applausi: 4-1, gol della bandiera, l’unico lampo di orgoglio friulano in una serata da incubo. Ma dura poco: al 68’ contropiede viola, Kean parte in solitaria e firma la doppietta personale: 5-1. Gudmundsson sfiora il sesto, Parisi centra un altro palo, De Gea potrebbe leggersi un libro in porta. Finisce così, con i viola in tripudio e i friulani che già pensano al cenone per dimenticare. Questa “manita storica” arriva contro un’Udinese che, tolto il regalo di Okoye, ha difeso come una squadra di nonni al torneo di burraco. Runjaic in conferenza ha sparato a zero sull’arbitro (“Il rosso ha ammazzato la partita”, ha ringhiato, con la faccia di chi vuole mordere il tavolo). Vero, ma i tuoi hanno lasciato praterie larghe come l’autostrada del Sole in agosto, buchi centrali da far passare un Tir, fasce abbandonate come spiagge fuori stagione. Zaniolo e Davis, i fenomeni annunciati, sono evaporati come nebbia al sole. Risultato: Udinese ferma a 21 punti, decima ma con l’Europa che si allontana e la Lazio in arrivo. Auguri anche a voi, eh.La Fiorentina? Sale a 9 punti, resta miseramente ultima ma almeno, forse, vede la luce in fondo al tunnel: -2 dal Pisa (11), -3 dal Verona (12), -5 da Genoa e Parma (14, con i ducali una gara in meno). Prossima sfida? Proprio a Parma, uno scontro diretto che vale triplo e forse la panchina di Vanoli. Il tecnico, fresco di ritiro punitivo revocato, ha mantenuto il silenzio stampa anche dopo il 5-1 – mossa geniale per non gufare, oppure per non dover spiegare come si vince solo grazie a un suicidio avversario. “Frutto del lavoro”, diranno i comunicati ufficiali. Lavoro? Certo, ma soprattutto frutto di un portiere avversario che ha deciso di fare l’eroe negativo da solo.E i tifosi? Contestazione furibonda all’arrivo del pullman, curva Fiesole entrata con 20 minuti di ritardo, striscioni tipo “Vergogna”, “Mercenari”, fumogeni che hanno pure bucato la rete della porta. A fine gara? Tribuna in delirio, curva che fischia. Perché, si sa, a Firenze anche quando vinci 5-1 devi trovare il modo di farti sentire. Coincidenza grottesca: l’ultima vittoria in campionato prima di questa era sempre contro l’Udinese, 3-2 a maggio scorso. I friulani sembrano abbonati al ruolo di salvagente viola: ogni volta che la Fiorentina sta per affogare, ecco l’Udinese che arriva con il salvagente….Lassù Inter, Milan e Napoli continuano a ballare; giù, la zona retrocessione brucia. La Fiorentina ha acceso una candelina natalizia: Kean ha ritrovato il gol (doppietta su regalo), Gudmundsson la classe, Parisi la rabbia, Fagioli il tocco, come se avesse qualche scommessa aperta alla Snai. Segnali di vita o solo un’illusione agevolata dal più bel regalo di Natale mai visto?Chissà se questa goleada è l’inizio della rimonta epica o solo l’ennesimo fuoco di paglia viola, destinato a spegnersi alla prima partita vera. Vanoli ci crede, i giocatori applaudono se stessi, Commisso probabilmente già sogna l’Europa. I tifosi? Contestano sparando nei miracoli, perché soffrire è nel DNA. Auguri, Fiorentina: che il 2026 porti vittorie sudate, meritate, senza bisogno di Babbo Natale in maglia avversaria. Altrimenti, ci rivediamo in Serie B, con la curva che fischia già dal raduno di luglio. E Okoye, ovunque tu sia stasera, grazie di cuore: hai reso felice un’intera città. Peccato che la tua generosità non sia contagiosa.
