Gran Premio del Belgio: Spa, il circo delle Ardenne

Spa-Francorchamps, il tempio della Formula 1 dove le curve hanno nomi da brividi e l’asfalto sembra sussurrare insulti ai piloti meno coraggiosi. Sette chilometri di montagne russe immerse nelle foreste delle Ardenne, dove ogni giro è un viaggio tra l’estasi e il disastro. Oggi, la Sprint Race e le qualifiche ufficiali del Gran Premio del Belgio, hanno messo in scena un dramma degno di Shakespeare, con Max Verstappen a fare il re, le McLaren a recitare il ruolo dei principi ribelli e la Ferrari a inseguire, come al solito, un sogno che sembra sempre un po’ più lontano.

Sprint Race: Verstappen, il solito tiranno
La Sprint Race di oggi è stata un monologo di Max Verstappen, perché, diciamocelo, l’olandese della Red Bull non sa proprio cosa significhi perdere. Partito dalla seconda posizione, ha infilato Oscar Piastri alla prima curva come un falco che piomba su un povero coniglio. Risultato? Una vittoria schiacciante, con un tempo totale di 25:43.789 per i 15 giri e un best lap di 1:43.512 che ha fatto sembrare Spa un’autostrada. Dietro di lui, le McLaren di Piastri e Lando Norris, hanno provato a tenere il passo, ma sembrava di guardare un gatto che insegue un laser: tanto sforzo, zero risultati. Charles Leclerc, con la Ferrari, ha chiuso quarto, dimostrando che la Rossa è veloce, ma non abbastanza per disturbare i grandi. Lewis Hamilton? Un disastro: 15°, penalizzato da un testacoda in qualifica sprint che lo ha relegato in fondo alla griglia. E Kimi Antonelli, il predestinato? Diciassettesimo, a meditare su quanto sia dura la vita senza una Mercedes competitiva.

Qualifiche ufficiali: Norris si prende la pole, ma il meteo ride
Se la Sprint Race è stata un assolo di Verstappen, le qualifiche ufficiali di oggi pomeriggio hanno regalato un colpo di scena degno di un film di Nolan. Lando Norris, con un giro da antologia (1:41.896), ha strappato la pole position, lasciandosi alle spalle il compagno di squadra Oscar Piastri (+0.085) e un Max Verstappen visibilmente contrariato (+0.322). Charles Leclerc, quarto (+0.411), ha tirato fuori il massimo dalla Ferrari, ma la sensazione è che la SF-25 sia come un cavallo di razza costretto a correre con le briglie. Carlos Sainz, con la Williams, ha chiuso 11°, mentre Hamilton e Antonelli hanno continuato il loro weekend da incubo, rispettivamente 15° e 20°, confermando che Spa non perdona i momenti di crisi. Il meteo? Un cielo capriccioso, con 20°C e nuvole che minacciavano pioggia ma si sono limitate a fare scena, lasciando l’asfalto asciutto per le qualifiche.

Il copione di Spa: McLaren sogna, Ferrari spera, Red Bull domina
Diciamolo subito: la McLaren è la squadra del momento. Con 460 punti nel mondiale costruttori, Piastri (234 punti) e Norris (226 punti) sono i padroni del campionato, ma Spa è una pista che non fa sconti. Norris ha dimostrato di avere il piede pesante e il cuore freddo, ma domani, con 44 giri da affrontare e possibili rovesci in agguato, la sua pole potrebbe trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Verstappen, terzo in griglia, ha quella luce negli occhi che dice “vi mangio tutti”, e con Laurent Mekies al timone della Red Bull al posto di Christian Horner, la squadra sembra aver trovato nuova linfa. La vittoria nella Sprint è stata un biglietto da visita niente male per il francese, che deve aver passato la giornata a rispondere a messaggi di congratulazioni.

La Ferrari, invece, è il solito enigma. La nuova sospensione posteriore, sbandierata come la chiave per la rinascita dopo il filming day al Mugello, ha portato qualche decimo, ma non abbastanza per scalare le gerarchie. Leclerc ha fatto un lavoro magistrale, ma la quarta posizione sa di “vorrei ma non posso”. Hamilton, che a Spa ha vinto sei volte, sembra intrappolato in un incubo: il testacoda in SQ1 ieri e la qualifica disastrosa di oggi sono un promemoria che anche i campioni possono inciampare. E poi c’è Antonelli, il giovane talento che tutti vorrebbero vedere brillare, ma che per ora sembra più un diamante grezzo che un gioiello finito. La Mercedes, con Russell 12°, non è certo in una posizione da far tremare i rivali.

Domani: pioggia e sorpassi
Le qualifiche hanno delineato una griglia che promette scintille. Norris partirà davanti, ma la prima curva, La Source, è un imbuto che non perdona errori. E poi c’è Eau Rouge, il passaggio che separa i coraggiosi dai pavidi, dove un sorpasso può valere una carriera o un’uscita di pista. Con la pioggia prevista per domani pomeriggio, le gomme Pirelli (C1 Hard, C3 Medium, C4 Soft) saranno protagoniste: chi azzarderà le intermedie? Chi rischierà le slick sotto un diluvio? Spa è il circuito dove la strategia è tutto, e un errore al muretto può costare più caro di un testacoda.

La McLaren ha il passo per dominare, ma Verstappen è un lupo che non molla mai la preda. Leclerc sogna un podio, ma dovrà vedersela con un plotone di rivali affamati, da Esteban Ocon (5° nella Sprint) a Oliver Bearman (7°), che con la Haas sta dimostrando di avere il talento per stare tra i grandi. E poi c’è la variabile meteo: a Spa, il cielo può trasformare una gara in un capolavoro o in una tragedia greca. Le previsioni parlano di rovesci moderati, e se la pioggia arriverà, prepariamoci a vedere sorpassi al cardiopalma e, probabilmente, qualche safety car.

Spa, l’università della F1
Spa-Francorchamps non è solo un circuito, è un’aula magna dove si impara a guidare, a rischiare, a sopravvivere. Oggi abbiamo visto Verstappen impartire una lezione, Norris rispondere con orgoglio e Leclerc cercare di tenere alto l’onore della Ferrari. Ma domani è un altro giorno, e su questo tracciato, ogni pronostico è scritto sulla sabbia. Preparate il caffè, perché sarà una domenica di emozioni forti, con l’asfalto delle Ardenne pronto a incoronare un eroe o a spezzare un sogno.

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