Se il calcio fosse un film, la serata al Viola Park sarebbe stata una di quelle commedie estive dove il protagonista, Moise Kean, entra in scena con l’aria di chi ha deciso di rubare ogni riflettore, mentre la Carrarese, poverina, si accontenta del ruolo di comparsa che inciampa sul copione. La Fiorentina di Stefano Pioli, in un’amichevole che sembrava più un’esibizione di gala che un test vero, ha liquidato i marmiferi con un 2-0 che sa di compitino ben fatto, ma con quel pizzico di magia che fa sognare i tifosi. Con il termometro che segnava ancora estate piena e il Viola Park trasformato in un’arena di entusiasmo viola, i presenti hanno assistito a una partita che, diciamolo, non farà tremare i polsi al Real Madrid, ma che ha confermato una cosa: questa Fiorentina, forse, ha qualcosa da dire.
Primo tempo: la Fiorentina si scalda, la Carrarese… ci prova
Pioli schiera un 3-4-2-1 che sembra un manifesto di buone intenzioni: “Siamo seri, ma non troppo”. In porta c’è David De Gea, che probabilmente si sta ancora chiedendo se abbia firmato per parare tiri o per fare il testimonial del Viola Park; in difesa Comuzzo, Pablo Marì e Ranieri formano un trio che sembra dire: “Provate a passare, se avete il coraggio”; sulle fasce Dodò e Gosens, con il tedesco che corre come se fosse in fuga da un reality show; a centrocampo Richardson e Fagioli, con quest’ultimo che ogni tanto ricorda di essere stato un golden boy, ma con la calma di chi sa che è solo luglio. Davanti, Ndour e Fazzini fanno da spalla a Kean, che sembra aver bevuto un elisir di fiducia prima della partita. La Carrarese, con un 3-4-2-1 che pare copiato da un manuale di tattica per principianti, si presenta con Bouah che corre come un ghepardo senza meta, Finotto che si sbatte come un eroe omerico e un omaggio a Riccardo Saponara, ora nello staff tecnico, che sul maxischermo fa scendere una lacrimuccia ai romantici: “Ricky, torna a fare il trequartista, che almeno ci facevi sognare!”.
Il primo tempo è un riscaldamento con pubblico. La Fiorentina ci prova, ma con la calma di chi sa che il campionato è lontano e che la Carrarese non è esattamente il Bayern Monaco. I marmiferi, con un coraggio che rasenta l’ingenuità, tengono il campo per una ventina di minuti, poi si arrendono all’evidenza. Al 25’, Gosens, che sembra avere un motore ibrido, pennella un cross che Kean, con la grazia di un carro armato ma la precisione di un chirurgo, trasforma in gol di testa. 1-0, e il Viola Park si accende come se avessero annunciato il ritorno di Batistuta. Fazzini si vede annullare un gol per un fuorigioco che sembra deciso da un arbitro con un righello. La Carrarese? Beh, ci prova, ma è come se avessero portato un coltello a una sparatoria. Fine primo tempo: 1-0, e tutti a prendere un caffè per restare svegli.
Secondo tempo: Kean bis, Carrarese ko e Pioli che quasi sorride
Nella ripresa, Pioli trasforma il Viola Park in un laboratorio di idee: dentro Sottil, Beltran, Dzeko, Pongracic e Parisi, perché in un’amichevole puoi permetterti di cambiare mezza squadra senza che qualcuno ti accusi di eresia tattica. La Carrarese, che nel frattempo ha capito di essere un pesce fuor d’acqua, tenta un assalto con un tiro di Distefano, ma De Gea, con la nonchalance di chi sta controllando le notifiche sul telefono, para senza battere ciglio. Poi, al 65’, arriva il momento che vale il biglietto: Kean riceve un pallone, fa uno stop aereo che sembra uscito da un video di TikTok, salta due difensori come se fossero sagome di cartone e insacca il 2-0 con una freddezza che fa dire: “Moise, ma dove ti eri nascosto?”. Il Viola Park esplode, e persino Pioli, che di solito ha l’espressività di una sfinge, accenna un sorriso che sa di “forse non stiamo messi male”. Da lì in poi, la partita è una sfilata: Sabiri colpisce un altro palo (qualcuno gli regali un mirino), Sottil si vede negare un gol da una parata sulla linea che sembra un miracolo da santuario, e la Carrarese si arrende, con l’aria di chi vuole solo tornare a casa e dimenticare questa serata. Fischio finale: 2-0, e il pubblico viola applaude come se avessero vinto la Coppa Italia.
Le voci post-partita: tra sorrisi e frecciatine
Pioli, con l’aria di chi ha appena risolto un rebus di media difficoltà, si presenta ai microfoni: “Abbiamo fatto un passo avanti, ma c’è ancora tanto da lavorare. Kean? Sta crescendo, i gol sono la ciliegina”. Traduzione: “Era la Carrarese, non esageriamo, ma almeno non ci siamo fatti ridere dietro”. Kean, fresco di doppietta, sfoggia un sorriso che sa di rivalsa: “Sto bene, la squadra gira, il mister ci dà fiducia. I gol? È il mio lavoro”. Sottotesto: “Caro mondo, vi avevo detto che non ero finito, e Firenze mi sta già cucendo un mantello da supereroe”. Antonio Calabro, tecnico della Carrarese, cerca di salvare la dignità: “Abbiamo tenuto il campo, ma la Fiorentina è di un altro livello”. Caro Antonio, grazie per averci ricordato che l’acqua è bagnata. E poi c’è Saponara, che si gode l’omaggio dei tifosi: “Firenze è sempre speciale”. Ricky, sei un poeta.
Diciamolo senza troppi giri di parole: questa amichevole non finirà nei documentari di Netflix, a meno che non facciano una serie su “Come vincere contro la Carrarese senza versare una lacrima”. La Fiorentina ha fatto il minimo sindacale, con Kean che sembra aver trovato il libretto delle istruzioni per fare il centravanti e Gosens che corre come se fosse inseguito da un esattore delle tasse. La Carrarese, invece, ha fatto quello che poteva: presentarsi, correre un po’ e tornare a casa con la consapevolezza che il Viola Park è un bel posto per una gita, ma non per cercare gloria. Pioli, con la calma di un monaco zen, continua a lavorare su una squadra che, per ora, sembra un cantiere aperto ma con un progetto interessante. I tifosi? Entusiasti, ma con quel pizzico di scetticismo tipico di chi sa che Firenze è una città che ti ama, ma ti tiene sempre d’occhio. E quel video per Saponara? Un colpo al cuore, ma anche un promemoria: il calcio è bello, ma la nostalgia è una cosa pericolosa.
La tournée inglese: la Fiorentina vola oltremanica, speriamo non per fare la turista
E ora, la Fiorentina sta per imbarcarsi per una tournée inglese che promette scintille, o almeno così speriamo. Dopo aver fatto a pezzi la Carrarese, i viola voleranno nel Regno Unito per un trittico di amichevoli che, si spera, saranno un po’ più probanti di questo aperitivo toscano. Il calendario, annunciato con la pompa magna di un proclama reale, prevede tre match di spessore: il 30 luglio contro l’Hull City al MKM Stadium, il 3 agosto contro il Wolverhampton al Molineux, e il 5 agosto contro il Nottingham Forest al City Ground,. Poi, ciliegina sulla torta, il 9 agosto a Old Trafford contro il Manchester United per la Snapdragon Cup, un’amichevole che sa di marketing ma che potrebbe essere un bel banco di prova. E, come se non bastasse, al ritorno in Italia, il 14 agosto, i viola affronteranno la Japan University FA, che suona come un match organizzato per far felici gli sponsor più che per mettere in difficoltà Pioli. La domanda è una sola: riuscirà questa Fiorentina a non sfigurare contro squadre che, a differenza della Carrarese, hanno più di due giocatori che sanno dove sta la porta? O torneremo a Firenze con la coda tra le gambe? Una cosa è certa: Oltremanica non basterà un colpo di testa e una finta di corpo per portare a casa la pagnotta. Serviranno attributi, idee e un pizzico di quella magia viola che, quando vuole, sa far innamorare.
Forza Fiorentina, facci sognare… o almeno non farci ridere!
