Fiorentina-Primavera 8-0: Pioli accende il Viola Park

Ieri sera, sotto un cielo che minacciava pioggia ma non ha osato rovinare la festa, la Fiorentina di Stefano Pioli ha dato il via alla stagione con un’amichevole contro la Primavera di Daniele Galloppa. Risultato? Un 8-0 che suona più come un monologo di Pioli che come un match vero e proprio.

Lo stadio Curva Fiesole del Viola Park era sold-out, con 1500 tifosi che, diciamolo, non vedevano l’ora di vedere qualcosa di più emozionante delle stories Instagram di Moise Kean (che, a proposito, ha fatto più balletti che gol ). Pioli, il generale tornato a Firenze con l’aura di chi sa come si vince e come si perde con stile, ha schierato un 3-4-1-2 che sembrava dire: “Ragazzi, divertiamoci, ma senza esagerare”. Spoiler: hanno esagerato.

Il primo tempo è stato un’ode al dominio viola, con Dodo che apre le marcature come se fosse posseduto dallo spirito di Cafu in vacanza a Copacabana. Poi tocca a Kean, che finalmente si ricorda di essere un attaccante e non un influencer, e infine a Edin Dzeko, che a 39 anni dimostra che l’anagrafe è solo un’opinione. Il bosniaco, servito da un Gudmundsson più ispirato di un poeta islandese, segna il 3-0 in spaccata, mandando in visibilio i tifosi e probabilmente facendo sospirare di nostalgia i romanisti incollati a YouTube.

Nel secondo tempo, Pioli decide di trasformare il match in un provino per “Chi vuol essere titolare?”. Dentro tutti: Martinelli, Parisi, Pongracic, Sottil, Ndour, e pure il giovane Kospo, che a 18 anni sembra già pronto a chiedere un aumento. Ma il protagonista assoluto è Cher Ndour, che si porta a casa il pallone con una tripletta che urla: “Ehi, Stefano, hai visto che non sono solo un nome esotico?”. Sottil e Fazzini completano il tabellino, con quest’ultimo che, dopo il gol, sembrava più felice di un bambino al luna park. E la Primavera? Beh, i ragazzi di Galloppa hanno fatto quello che potevano, cioè poco.

Ora, non fraintendetemi: battere la Primavera 8-0 non è esattamente come vincere la Champions, ma il messaggio di Pioli è chiaro come il sole di luglio: questa Fiorentina vuole divertire, segnare e, se possibile, non far rimpiangere i tempi di Italiano. Certo, qualcuno potrebbe obiettare che Fagioli sembrava più spaesato di un turista senza Google Maps, e che Beltran ha sbagliato gol che persino mia nonna avrebbe segnato con il bastone. Ma siamo all’inizio, e il Viola Park non è il posto per fare i criticoni: è il tempio dell’entusiasmo, dove 1500 anime cantano e sognano la Conference League come se fosse la finale di Wembley.

E poi c’è Dodo. Il brasiliano, che qualcuno dava già con la valigia pronta per Torino, ha deciso di rispondere alle voci di mercato con un gol e un assist che gridano: “Io da qui non mi muovo, a meno che non mi paghiate una vacanza alle Maldive”. Pioli, che lo ha definito “simpaticissimo” (traduzione: “Ragazzo, continua così e ti faccio capitano”), sembra aver trovato in lui il jolly per la fascia destra. E se il buon Dodo sorride, Firenze sorride con lui.

Insomma, la prima di Pioli è stata una passeggiata di salute, un allenamento mascherato da amichevole, ma con sprazzi di quel calcio che fa innamorare. Certo, la Primavera non è il Real Madrid, e il vero banco di prova arriverà con il playoff di Conference League del 21 agosto. Ma per ora, lasciateci godere questo 8-0, il sole che tramonta sul Viola Park e l’idea che, forse, questa Fiorentina può davvero farci sognare. O almeno, farci ridere di gusto, che non è poco.

Lascia un commento

search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close