Nella città del giglio, ieri si è consumata una delle pagine più gloriose della recente storia viola. La Fiorentina, con una rosa decimata dalle assenze, ha sferrato un colpo da maestro, lasciando l’Inter a bocca aperta e con una valigia piena di umiliazioni da portare a Milano. Il risultato? Un sonoro 3-0 che resterà nei cuori dei tifosi fiorentini per anni a venire.
Il match, valido per il recupero della 14ª giornata di Serie A, è iniziato con una Fiorentina che, sulla carta, sembrava destinata a resistere più che a dominare. L’Inter, forte di un secondo posto in classifica e di una serie di trasferte vittoriose, si presentava a Firenze con la sicurezza di chi pensa di raccogliere tre punti facili. Ma il calcio, si sa, è imprevedibile, e ieri sera ha deciso di giocare un tiro mancino ai nerazzurri.
La partita è stata una vera e propria lezione di tattica e cuore. Luca Ranieri ha aperto le danze con un colpo di testa su corner al 60′, mostrando che anche con una formazione ridotta al minimo, la Fiorentina sa dove fare male. Poi è arrivato Moise Kean, che con una doppietta da vero predatore d’area, ha messo in chiaro che la Viola non era lì solo per partecipare, ma per vincere.
Ma il vero protagonista della serata è stato l’ironia del destino. L’Inter, con i suoi campioni e la sua presunta superiorità, si è trovata a rincorrere un’ombra. Sommer, il portiere nerazzurro, poteva benissimo cambiare mestiere e fare il portinaio, visto che ha passato più tempo a guardare i tiri fiorentini entrare in porta che a parare. Dumfries e Bastoni, solitamente pilastri difensivi, si sono trasformati in spettatori di un film horror, dove i gol erano i mostri e loro, beh, non avevano la minima idea di come combatterli.
Le dichiarazioni post-partita hanno aggiunto sale alla ferita. Simone Inzaghi, con la faccia di chi ha appena ricevuto una sorpresa amara a Natale, ha ammesso che la sua Inter ha “sbagliato completamente la partita”. Un eufemismo per dire che i suoi hanno giocato come se fossero in vacanza, mentre la Fiorentina ha lavorato come se fosse il giorno del suo riscatto.
I tifosi viola, in festa, hanno salutato i giocatori con cori e applausi, ringraziando non solo per la vittoria, ma per aver ridicolizzato una delle squadre più in forma del campionato. Rocco Commisso, il presidente della Fiorentina, non ha nascosto il suo entusiasmo: “Abbiamo dominato contro una grande squadra come l’Inter. Complimenti a mister Palladino e al capitano Luca Ranieri che hanno guidato un gruppo unito e determinato.”
Intanto, a Milano, l’Inter si lecca le ferite. I tifosi, che sognavano un aggancio al Napoli in testa alla classifica, si sono svegliati con un incubo. Forse, qualcuno in nerazzurro aveva sottovalutato il detto “la partita si gioca in campo, non sulla carta”.
Con questa vittoria, la Fiorentina non solo ha dato un calcio alle speranze interiste di raggiungere la vetta, ma ha anche dimostrato che, a volte, il cuore e la grinta valgono più di qualsiasi formazione titolare. L’Inter può ora riflettere su come un match che sembrava una passeggiata si è trasformato in una camminata della vergogna.
E mentre Firenze celebra, Milano riflette: forse, la prossima volta, sarà meglio non sottovalutare l’avversario, soprattutto se si chiama Fiorentina.
