Siamo pronti a vivere un match che sembra più un episodio di “Survivor” che una partita di calcio. Giovedì 6 febbraio, allo Stadio Artemio Franchi, si riaccenderanno i riflettori sul recupero di Fiorentina-Inter, interrotto a dicembre per il malore di Edoardo Bove. Ma attenzione, questa non sarà solo una partita di calcio, sarà una vera e propria prova di resistenza per i padroni di casa della Fiorentina.
Prima di tutto, il regolamento della Lega Serie A è chiaro come il brodo di una minestra di cavolo: i nuovi acquisti, quei rinforzi che ogni squadra spera possano fare la differenza, non possono essere schierati nella prosecuzione di una partita sospesa. E qui entra in scena il dramma viola. La Fiorentina, fresca di mercato invernale, ha visto arrivare giocatori del calibro di Zaniolo, Ndour, Fagioli e il veterano Pablo Marì. Peccato che, per giovedì, saranno tutti seduti in tribuna, più frustrati dei tifosi che vedranno la loro squadra decimata.
Ma non finisce qui. Come se il destino avesse deciso di giocare a dadi con la formazione viola, la Fiorentina dovrà anche fare i conti con le cessioni avvenute nel frattempo. Sottil, Kouame, Biraghi, Ikoné, Kayode e Martinez Quarta hanno salutato Firenze, lasciando un vuoto che neanche il più abile degli illusionisti potrebbe riempire in così poco tempo.
E come se non bastasse, gli infortuni hanno deciso di unirsi alla festa. Cataldi e Colpani, due pilastri del centrocampo viola, sono ancora in fase di recupero, mentre Adli zoppica come un fenicottero dopo una giornata al mare. Con un conteggio dei presenti, l’allenatore Raffaele Palladino si trova con una rosa da “piccola squadra di quartiere” piuttosto che da Serie A: solo 14 giocatori, con alcuni di essi che sembrano più adatti per una partita di “Salviamo il Soldato Ryan” che per un match contro l’Inter.
Palladino, con il suo umorismo involontario, ha dichiarato che per la partita di giovedì, la Fiorentina sarà “in emergenza”. Emergenza è un eufemismo, caro Raffaele. Qui siamo a un passo dalla chiamata alle armi per i tifosi che sanno ancora correre. Ma, con un pizzico di sarcasmo, bisogna ammettere che se c’è una cosa in cui i viola eccellono, è nel trasformare le avversità in un’opportunità per scatenare l’orgoglio fiorentino.
Quindi, giovedì, mentre l’Inter si presenterà con la sua formazione al gran completo, la Fiorentina dovrà fare affidamento su un gruppo di eroi moderni, più simili a gladiatori che a calciatori. Sarà una partita complicata, ma, come si dice a Firenze, “non si vive di solo calcio… ah no, aspetta, sì!” Ma soprattutto, sarà una dimostrazione di come, a volte, la vera forza non si misura con i numeri sulla maglia, ma con il cuore e la passione che si mette in campo. E, chissà, forse questa sarà la notte in cui David indosserà la maglia viola per sfidare il gigante nerazzurro.
